A seguito della conquista in terra egizia da parte dell’Imperatore Giulio Cesare, Roma conosce la grande civiltà del medio oriente e, ad oggi, numerose sono le testimonianze della Roma egizia in città.
A cominciare dalla Piramide Cestia, in zona Ostiense, la quale è la tomba di un ricco uomo politico, interamente rivestita di marmo di Carrara. Altre piramidi sorgevano nella zona occupata dalla Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo, un’altra era all’inizio di Via della Conciliazione, alle porte del Vaticano ma è stata demolita nel 1499.
Non soltanto piramidi comunque ma anche i famosi obelischi, oltre a tempi e saccelli, testimoniano tutt’ora il rapporto tra Roma e la civiltà egizia. In realtà però dei numerosi tempietti dedicati alle divinità soprattutto Iside e Serapide non rimane ormai molto.
Sia sul Colle dell’Aventino che alle pendici del Colle del Quirinale si trovano ancora dei resti del Tempio dedicato a Serapide. Invece fra Via Labicana e il Colosseo si possono ammirare i resti di piazza Iside, incastonata tra palazzi novecenteschi.
Comunque testimonianze della Roma egizia sono anche sparse in diverse parti del centro storico soprattutto ed assumono diverse forme. Si possono così annoverare i leoni ai piedi della scalinata del Campidoglio, come la gatta murata in Via della Gatta a Palazzo Grazioli, la Statua del Nilo in Vaticano, la statua del Piede di Marmo che si trova nell’omonima via, la statua che raffigura Iside stessa, posta in piazza San Marco.
La Roma egizia è diffusa nella capitale ma spesso è un percorso di conoscenza e d’arte ancora da scoprire.