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Roma segreta con posti insoliti

Posti Segreti di Roma: 34 curiosità da vedere nei luoghi insoliti

Sei alla ricerca di curiosità da vedere nella Capitale?

Esistono dei posti segreti a Roma, fuori dagli schemi, poco conosciuti. Si tratta di luoghi insoliti e sconosciuti, che si trovano sia nel centro storico che nei luoghi vicino la città.

All’interno della guida ho voluto includere anche dei luoghi che per molti possono essere le solite cose da vedere a Roma, ma sono sicuro che tante persone in visita per la prima volta, non ne hanno mai sentito parlare.

Alla fine della guida trovi la mappa con tutti i luoghi e 3 itinerari della Roma segreta” da poter seguire passo, passo, che ti porteranno in giro per i misteri particolari della Capitale.

Ora passiamo subito a vedere la lista con tutti i posti segreti che offre la città.

Roma segreta: ecco tutti i luoghi insoliti da vedere

Ecco la Roma insolita da scoprire.

Villa dei Quintili

Il fascino senza tempo della Roma Antica sembra condensarsi in un posto che lascerà a bocca aperta residenti e turisti: Villa dei Quintili.

Questo sito archeologico si trova tra il V miglio di via Appia Antica e il settimo chilometro di via Appia Nuova e raccoglie un complesso di ruderi risalenti all’età adrianea.

Pensa che questi ruderi sono così estesi che, alla fine del Settecento, il luogo fu ribattezzato “Roma Vecchia”, proprio perché si credeva fossero i resti di una città.

Villa dei Quintili è, invece, ciò che rimane della ricca proprietà di due fratelli: Sesto Quintiliano Condiano e Sesto Quintiliano Valeriano Massimo, entrambi consoli nel 151 d.C.

La proprietà dei due consoli fece gola all’imperatore Commodo che, per impadronirsi della villa, li fece processare per tradimento e li condannò a morte.

Villa dei Quintili era molto amata da Commodo, che la trasformò in una residenza di campagna con tanto di stabilimento termale.

La grande proprietà divenne così una villa imperiale, almeno fino all’Imperatore Tacito. Durante il Medioevo, poi, Villa dei Quintili fu inglobata tra le proprietà della potente famiglia degli Astalli, proprio come accadde per il “Castrum Caetani” presso il mausoleo di Cecila Metella.

Nel corso dei secoli, la Villa passò di mano in mano tra le varie autorità ecclesiastiche, fino a diventare proprietà dello Stato solamente nel 1986.

Il nucleo edilizio più maestoso è quello composto dagli ambienti padronali e per la servitù: un edificio circolare, una serie di stanze e le due grandi aule termali del calidario e del frigidario, alte quattordici metri, con ampie finestre e marmi policromi.

Negli anni sono stati ritrovati preziosissimi reperti, alcuni dei quali visibili nell’Antiquarium presente in loco.

Altri ritrovamenti sono custoditi in alcuni musei, come quello di Palazzo Massimo e i Musei Vaticani.

Il sito archeologico gode di una splendida vista sulla campagna romana ed offre un panorama che ha ispirato nel tempo molti celebri artisti.

Indicazioni per la visita

Per visitare Villa dei Quintili, ti consiglio di vestirti comodo e di indossare scarpe da ginnastica. Il sito è molto vasto e dovrai camminare parecchio per goderti ogni angolo della “Roma Vecchia”.

I tour di Villa dei Quintili:

Effetto ottico di Via Piccolomini

Roma, si sa, è custode di storia, bellezza e… magia. L’effetto ottico di Via Piccolomini è un esempio di come le mani di un sapiente urbanista e le nostre percezioni riescano a regalarci uno spettacolo davvero mai visto.

Via Piccolomini si trova nei pressi della collina del Gianicolo, in una posizione sopraelevata rispetto al resto della città.

Si tratta di una strada lunga circa 300 metri, perfettamente rettilinea e pianeggiante, al termine della quale si trova un ottimo punto di osservazione della città.

La prima cosa che notiamo è che la via è perfettamente allineata con la Cupola di San Pietro, che il nostro occhio distingue in ogni suo dettaglio.

Percorrendo via Piccolomini, però, ti renderai conto di un effetto molto singolare.

Guardandolo da lontano, er Cupolone ti sembrerà maestoso ed imponente.

Più ti avvicinerai alla Cupola, più questa si… rimpicciolirà!

Ebbene si, grazie ad un curioso effetto ottico dovuto alla disposizione degli edifici circostanti e al punto di osservazione, la Cupola di San Pietro ti sembrerà molto più piccola man mano che ti avvicini e molto più grande quanto ti allontani.

Proprio per la sua affascinante particolarità, via Piccolomini è una delle mete nascoste di Roma più adatte per una serata romantica e per godere di una vista davvero unica della Cupola più famosa del mondo.

Indicazioni per la visita

È consigliato visitare il luogo durante l’alba o al tramonto per godere dei magnifici colori del cielo.

Le stagioni migliori durante le quali è consigliato andare sono: primavera ed estate.

I tour della Basilica di San Pietro:

I seguenti tour prevedono varie tipologie d’ingresso a tutti gli edifici accessibili al pubblico che compongono la città del Vaticano.

Cimitero Acattolico di Roma

A pochi passi dalla Piramide Cestia sorge uno dei luoghi più suggestivi della Capitale: il Cimitero Acattolico di Testaccio.

La storia di questo luogo è affascinante quanto le personalità a cui ha dato sepoltura.

Tutto ha inizio nei primi decenni del Settecento, quando una comunità di stranieri acquistò una piccola area a ridosso della Piramide Cestia per farne il luogo di sepoltura dei propri defunti.

A quei tempi, le normative ecclesiastiche della Chiesa Cattolica proibivano agli stranieri di religione diversa di essere sepolti entro le mura.

Il nucleo di questo nuovo cimitero era a ridosso delle Mura Aureliane, ma comunque all’interno.

Per questo nonostante l’autorizzazione di Papa Clemente XI, le sepolture degli acattolici avvenivano di notte.

Sia per rispetto della legislazione vaticana, sia per diminuire i rischi di manifestazioni di intolleranza religiosa.

A testimonianza di quanto detto, nel 1824, Leone XII autorizzò lo scavo di un fossato che ostacolasse le frequenti profanazioni. Nel 1870 il fossato fu sostituito da un muro.

Il Cimitero Acattolico ospita al suo interno le tombe di letterati, poeti ed artisti, così come importanti personalità del mondo politico.

La tomba più antica di cui si sono trovate tracce è quella di George Langton, laureatosi ad Oxford.

I suoi resti furono trovati durante degli scavi effettuati nel 1929, coperti da una placca a forma di scudo in piombo recante una iscrizione.

La “parte antica” del Cimitero ospita due delle tombe più amate dai visitatori: quella di John Keats e dell’amico Joseph Severn.

Il poeta inglese John Keats morì prematuramente a soli 25 anni e chiese al suo amico Severn che sulla sua tomba non venisse scritto alcun nome o data, soltanto la frase “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”.

Tra le sepolture più belle della parte vecchia del Cimitero troviamo anche quella di un altro poeta inglese, Percy Bysshe Shelley, morto in un naufragio tra Livorno e San Terenzo (Lerici) l’8 luglio 1822 durante una gita in barca a vela.

La “zona nuova” del Cimitero, invece, custodisce le tombe di Antonio Gramsci, Carlo Emilio Gadda e del figlio dello scrittore Johann Wolfgang von Goethe, August, morto nel 1830 a 40 anni.

La “finta prospettiva” di Palazzo Spada

Come può una galleria profonda soli 8 metri sembrare lunga almeno 37?

Questa domanda può avere una risposta solamente visitando Palazzo Spada, che regala ai suoi visitatori uno stupefacente effetto ottico: la finta prospettiva del Borromini.

Facciamo un passo indietro e iniziamo dal 1540, anno in cui l’architetto Bartolomeo Baronino realizzò il palazzo per il Cardinale Girolamo Capodiferro.

Circa un secolo più tardi, nel 1632, un altro cardinale, Bernardino Spada, acquistò il Palazzo e chiese a Francesco Borromini di modificare l’edificio secondo i nuovi gusti barocchi.

Il capolavoro di Francesco Borromini è ciò che più colpisce dell’intero Palazzo: si tratta della falsa prospettiva nell’androne dell’accesso al cortile.

In cui la sequenza di colonne di altezza decrescente e il pavimento che si alza danno l’illusione ottica di una galleria lunga 37 metri (mentre è lunga solo 8 metri).

Alla fine della galleria si trova una statua che sembra a grandezza naturale, ma in realtà è alta solamente 60 centimetri.

Come è possibile tutto questo?

L’illusione ottica della galleria è dovuta al fatto che i piani convergono in un unico punto di fuga: il soffitto si inclina progressivamente verso il basso, il pavimento si inclina verso l’alto e le colonne si riducono progressivamente di altezza.

La galleria fu costruita dal Borromini e dal Padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto in un solo anno, tra il 1652 e il 1653.

La ragione che ha spinto il Borromini alla creazione di questa “illusione”?

Pare che il Cardinale Bernardino Spada nutrisse un forte interesse nei confronti dei giochi prospettici, tanto da chiedere all’architetto di realizzare una galleria unica nel suo genere.

Il significato attribuito alla galleria fa riferimento, con ogni probabilità, all’inganno morale e all’illusione delle grandezze terrene.

La galleria di Palazzo Spada, teatro di una splendida scena del film “La grande bellezza” attrae, oggi, centinaia di visitatori, intrigati da uno dei giochi di prospettiva più riusciti della storia.

Indicazioni per la visita

Molto facile da raggiungere, grazie ai numerosi bus che si fermano alla fermata più vicina al museo.

Ritagliare 2/3 ore della giornata per visitare la struttura, così da godere della visita dell’intero museo e non solo della “finta prospettiva”.

I tour di Palazzo Spada:

Bere alla fontanina degli innamorati

Tutti conosciamo la tradizione secondo cui, gettando una monetina dando le spalle alla Fontana di Trevi, questa ci assicurerà un ritorno a Roma.

Quello che non tutti sappiamo è che, sul lato destro della fontana più famosa della Capitale c’è una piccola vaschetta con due cannelle: la fontana degli innamorati.

Secondo la leggenda, le coppie che bevono a questa fontanella resteranno innamorate e fedeli per sempre.

Questo rito d’amore era molto diffuso in passato e si svolgeva soprattutto alla partenza del fidanzato per la leva obbligatoria, per suggellare il patto tra innamorati nonostante la distanza.

La tradizione narra che, la sera prima dell’addio i due giovani si recavano alla fontanella; la ragazza riempiva un bicchiere d’acqua e lo offriva all’innamorato.

Dopo aver bevuto, il bicchiere doveva essere rotto. Questa cerimonia era una vera e propria promessa per la ragazza, che era così sicura di non perdere il suo uomo.

Da dove deriva questo rito?

Una delle spiegazioni possibili è che, secondo la tradizione chi sorseggiava l’acqua di Trevi ricordando Roma per sempre avrebbe, allo stesso tempo, continuato a ricordare la donna amata rimasta in città.

Indicazioni per la visita

Approfittare della vicinanza agli altri monumenti per visitare anche, il Pantheon, Piazza Navona e Castel Sant’Angelo.

I tour di Fontana di Trevi:

Effetto ottico Piazza San Pietro

Uno degli elementi che rende Piazza San Pietro famosa nel mondo è sicuramente il suo colonnato, progettato da Gian Lorenzo Bernini.

Secondo il Bernini, il colonnato della piazza doveva simboleggiare un grande “abbraccio” alla città di Roma e al mondo, simbolo di solidarietà e accoglienza.

Il colonnato, terminato nel 1667, è lungo 320 metri ed è sormontato da ben 140 statue. Le colonne sono posizionate su più file, dando vita ad una sorta di “labirinto” di colonne.

Quello che non tutti sanno è che, al centro della piazza, c’è un’incisione che recita “centro del colonnato”.

Se ti posizioni in questo punto, avviene una piccola “magia”: le 4 file di colonne scompariranno e ne vedrai, improvvisamente, una fila sola.

Questa illusione ottica è stata realizzata dal Bernini calcolando i raggi dell’ellisse e aumentando gradualmente il diametro delle colonne.

Indicazioni per la visita

Acquistare i biglietti d’ingresso con saltafila, per evitare file chilometriche sotto il sole.

Ma soprattutto visitare tutti gli edifici pubblici della Città del Vaticano con dei tour guidati.

Quindi la Basilica, la Cupola, la Cripta ed i Musei.

Potrebbe anche interessarti conoscere le leggende e le curiosità sulle Statue di San Pietro.

Scopri subito tutti i tour della Basilica di San Pietro:

La grotta di Grottarossa

Si tratta di una grotta multiambiente, che si apre alta sopra la strada, in una parete di tufo rosso.

Per arrivare alla grotta, è inevitabile salire alcune decine di metri fra i rovi e superare in arrampicata un ulteriore dislivello di un paio di metri, ma arrivati al cospetto della grotta rimarrete sicuramente affascinati dal suo fascino.

Fondamentalmente è una grotta priva di affreschi e graffiti, ma ciò che la rende affascinante è il pensiero che rimanda all’antichità, a quanto questa zona era abitata nell’età preistorica.

Le cave del fosso del drago

Situate sulla via Tiberina, queste cave furono scavate per consentire ai carri molto carichi di evitare il superamento della collina che separava i due versanti (dal Tevere a Veio e viceversa).

Una volta entrati nelle cave vi accorgerete che i riflessi delle pareti, a malapena illuminate dalla luce esterna, brillano sull’acqua del fosso che scorre sul fondo delle cave, e rendono l’atmosfera criptica e misteriosa.

I bagni della regina

Natura, archeologia e avventura saranno le parole protagoniste della vostra gita ai bagni della regina.

L’unico problema dei bagni è che non ci sono sentieri per arrivarci: per raggiungerli è infatti  necessario trovare tracce di cinghiali, che scendono ripidamente attraverso rovi e arbusti e arrivano sulle rive del fiume Cremera.

Quello che è certo, è che la vostra fatica nel raggiungere i bagni, sarà poi ricompensata dalla vista dei pochi ma suggestivi resti delle strutture termali e da diverse sorgenti minerali, fra cui una ferrosa dal colore rosso acceso.

Il ponte lupo

Il frammento colossale dell’acquedotto romano, nascosto dalla folta vegetazione; ma quando si svela è un’opera monumentale.

Fra le arcate scorre  un piccolo fiume a regime stagionale, che si può risalire a piacere fra continue cascatelle, e che arriva ad una cascata stupefacente.

Visitare il quartiere di Tor Marancia

Quando artisti, vernice e creatività si incontrano, il risultato non può che essere sorprendente: stiamo parlando del progetto Big City Life, l’iniziativa culturale e sociale che ha restituito nuova vita al quartiere di Tor Marancia.

Grazie a questa iniziativa del 2015, le case popolari dello storico lotto 1 di Tor Marancia sono state trasformate in un vero e proprio museo all’aperto all’insegna della street art.

Ci sono voluti 70 giorni di lavoro, 756 litri di vernice e 974 bombolette spray per vedere 11 palazzi del comprensorio Ater arricchiti di ben 20 murales monumentali di arte contemporanea alti 14 metri e con una superficie di 145 metri quadrati l’uno.

Il progetto ha visto la collaborazione di più di 500 abitanti e 18 street artist provenienti da 10 Paesi.

Ad oggi Tor Marancia è un punto di riferimento per osservare da vicino i capolavori della street art a Roma e un tour in questo quartiere è d’obbligo per goderti uno degli spettacoli più stupefacenti della periferia della Capitale.

Indicazioni per la visita

Ti consigliamo di vestirti comodo e di indossare scarpe da ginnastica. Il quartiere è molto vasto e dovrai camminare parecchio.

Scopri subito tutti i tour di Tor Marancia:

Provare l’eco di Piazza del Popolo

Sono sicura che, almeno una volta, avrai avuto a che fare con Piazza del Popolo.

Si tratta di una delle piazze principali di Roma, che si trova proprio al termine del “tridente” composto da via del Corso, via del Babuino e via di Ripetta.

Le bellezze di questa piazza sono tantissime, dalle chiese che la sormontano alla fontana centrale con l’obelisco.

Quello che vogliamo raccontarti oggi, però, non riguarda le bellezze monumentali, ma fa riferimento ad un singolare effetto acustico che molti ignorano.

Nel lato opposto alla Terrazza del Pincio, potrai notare un muro nella piazza, che forma un emiciclo. Sicuramente avrai ben pensato di farti una foto e di osservarlo da vicino per notarne la particolarità.

Ma hai mai provato a comunicare con una persona dall’altra parte del muro?

Ti spiego come fare: due persone devono posizionarsi a due estremità del muro, poggiandovi l’orecchio. Una delle due persone deve parlare (o meglio, bisbigliare) ad una delle estremità.

A questo punto, la persona situata alla parte opposta riuscirà a sentire esattamente ciò che viene detto, come se foste incredibilmente vicini.

Pare che questo effetto acustico sia dovuto proprio alla forma emiciclica del muro. Provare per credere!

Scopri subito tutti i tour di Piazza del Popolo:

La cupola della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Roma è la Capitale della cristianità: in tutto il territorio sono presenti più di 900 Chiese e ciò la rende la città con più chiese al mondo.

Passeggiando tra le vie di Roma è facile imbattersi in luoghi di culto dalla bellezza incredibile, dalle Basiliche papali alle chiese di periferia.

Oggi, però, ti voglio raccontare uno dei segreti che si cela dietro una famosa chiesa della Capitale: la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.

Costruita nel 1626, la chiesa rispetta in pieno i canoni del barocco e si trova più o meno a metà strada tra via del Corso e il Pantheon.

La chiesa nasconde una stupefacente illusione ottica: la cosiddetta “finta cupola” di Sant’Ignazio.

Ma iniziamo dal principio. Una volta entrato in chiesa, dovrai dirigerti verso l’altare e guardare in basso.

Ad un certo punto noterai un cerchio nel pavimento in marmo.

Posizionati sul cerchio e guarda in alto: noterai una cupola.

Ma se ti sposti di qualche passo a sinistra o a destra…ecco che la cupola sembra deformarsi.

Che succede? In realtà quella cupola non esiste.

Si tratta di un dipinto di Andrea Pozzo incredibilmente realistico, un vero e proprio tranello inganna vista in cui anche io sono caduta la prima volta.

Attenzione però: come ti ho detto, l’illusione è visibile solamente nel punto della chiesa evidenziato dal cerchio in marmo.

Ti basta cambiare prospettiva per veder svanire la “magia”.

Il serpente dell’isola Tiberina

Si tratta dell’isola più piccola abitata al mondo, lunga circa 300 metri e larga 90 metri.

Si racconta che nel III secolo a.C. Roma fosse devastata da una terribile pestilenza. I romani fecero salpare una nave verso Epidauro, città sacra ad Esculapio, il più importante dio guaritore della Grecia per chiedere al nume della medicina il suo soccorso.

Ma, mentre si svolgevano i riti propiziatori, un serpente enorme uscì dal tempio e andò a rifugiarsi sulla nave romana.

Certi che Esculapio si fosse trasformato in serpente, la nave si affrettò a ritornare a Roma.

Quando la nave giunse presso l’isola, il serpente scese nel fiume e nuotò fino all’isola Tiberina.

Questo fatto fu interpretato come la decisione del Dio: l’isola doveva essere la sua nuova sede e quindi doveva essere consacrata all’arte medica.

I romani quindi edificarono sopra l’isola il tempio di Esculapio e la allestirono a forma di nave.

La bocca della verità

Molteplici sono le funzioni leggendarie attribuite a questa scultura…dal fatto di essere stata utilizzata nella Roma Antica come tombino per la raccolta dell’acqua piovana, a quello di una scultura usata per smascherare le bugie.

A questo proposito, gli indagati venivano condotti dinanzi al mascherone ed erano poi obbligati a introdurre una mano all’interno della sua “bocca”.

In caso di innocenza, essi l’avrebbero ritratta indenne; in caso di colpevolezza, la bocca li avrebbe morsi, amputando la mano di netto.

Passaggio dell’Orlando Furioso

Vicino al Pantheon, è conservata traccia del passaggio a Roma del Cavaliere Orlando (l’Orlando furioso).

Si tratta di una sciabolata lasciata dalla sua leggendaria spada, la Durlindana, su una colonna di marmo.

La pietra del Diavolo

Entrando in Santa Sabina, nell’angolo sinistro della basilica c’è una piccola colonnina tortile.

Avvicinandosi alla colonnina, si vede, sopra di essa, una pietra nera tondeggiante, con grosse incisioni, dei buchi, come di un enorme artigli.

Si narra che San Domenico, in estasi, pregava prostrato per terra all’ingresso della chiesa; il diavolo, incapace di indurlo al peccato, alquanto seccato, afferrò con i suoi artigli incandescenti un pesante blocco di basalto nero dal tetto della chiesa e glielo scagliò contro con una violenza inaudita.

Il tutto inutilmente: il blocco cadde sfiorando il Santo, il quale non si fece neppure un graffio, nè si distolse dalla sua preghiera.

Si dice che alcuni riescano ancora a percepire Satana che, di tanto in tanto, torna a Santa Sabina, si ferma sulla porta e poi, sconsolato, se ne va.

Sampietrino a cuore

A Piazza San Pietro, l’esistenza di questa particolare pietra è un vero e proprio mistero.

Molte sono le ipotesi sulla creazione del sampietrino a forma di cuore:

  • C’è chi sostiene che fu Michelangelo a scolpire il sampietrino, a ricordo di un amore sfortunato;
  • Chi dice che lo scolpì Gian Lorenzo Bernini, autore del magnifico colonnato che corre intorno alla piazza a simbolo che nella sua vita non trovò mai l’amore vero;
  • Chi invece sostiene che fu scolpito da una donna, a ricordo dell’amore verso il marito condannato ingiustamente a morte.

Visitare i luoghi del mistero

Secondo alcuni racconti dei cittadini, in alcune zone di Roma si vedono spesso dei fantasmi, per esempio a Piazza Navona, Olimpia Pamphili appare nelle notti di plenilunio, seduta su di una carrozza.

Si parla anche di apparizioni di Costanze de Cupis, una famosa nobile donna della Roma antica a cui fu colpita da una fattura che le causò la perdita di una mano.

Se siete appassionati del mondo dell’Aldilà e delle sue anime perdute, potete visitare il Museo delle Anime del Purgatorio, situato presso la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio.

Questo è un museo unico al mondo e di cui Roma ne può andare fiera, peccato che sia poco conosciuto, forse a causa di numerose testimonianze di apparizioni di defunti e di oggetti in movimento?

Nella stessa zona si trovano anche i luoghi dove fu girato il film “Il segno del comando”.

Camminare per i luoghi dove è stato girato un cinema dedicato alle maledizioni e alle fatture, mette un certo senso di inquietudine ecco le vie in cui sono state girate le scene:

  • Via Vecchierelli – casa di sir Percy Delaney
  • Piazza dei Coronari – inseguimento tra le vie di “Lucia”
  • Piazza con rudere romano
  • Complesso monumentale di S. Salvatore in Lauro – palazzo della seduta spiritica

I misteri raggiungono anche il Colosseo, conosciuto come Anfiteatro Romano anche se per molti è sempre stato ricollegato ad un antico tempio diabolico, dove si tenevano eventi legati alla religione mitrica devota al sacrificio umano.

Nella zona di Campo de Fiori, si avvista periodicamente il fantasma di Giordano Bruno, mentre in via Governo Vecchio è presente l’appartamento al numero 57, il più infestato di tutta Roma.

La Basilica di San Clemente è una chiara testimonianza, visto che nella parte inferiore della struttura è nascosto un vestito completamente adornato da stucchi e dalle immagini che ricollegano all’antica religione.

Infine, ultimo luogo è il Pantheon, per molti tempio creato in onore di Agrippa, demone a cui venivano offerti sacrifici umani.

Fare shopping a Porta Portese

È domenica mattina, si è svegliato già il mercato…

Ti sembra familiare questo incipit, vero? Si tratta di Porta Portese, una delle canzoni più famose di Claudio Baglioni.

Il mercato di Porta Portese è, da anni, un punto di riferimento per romani e turisti.

Si tratta del mercato non alimentare più frequentato della città, situato subito fuori dalla porta, lungo la via Portuense e nelle immediate vicinanze fino a viale Trastevere.

Il mercato delle pulci più celebre della città è nato di fatto intorno al 1945, alla conclusione dell’ultimo conflitto mondiale, come nuova location della borsa nera che si teneva a Campo de’ Fiori.

Oggi come ieri, Porta Portese ospita bancarelle di tutti i tipi:  oggetti vintage, vestiti, libri e vinili sono solo alcune delle cose che puoi trovare.

Ogni domenica mattina il mercato si anima e si riempie di residenti e turisti curiosi, desiderosi di accalappiarsi l’affare della giornata.

Anche se Porta Portese non è un mercato alimentare, troverai sicuramente qualche ambulante che vende noccioline, ciambelle fritte e taralli per uno spuntino veloce.

Insomma, la domenica mattina non prendere impegni: un pezzo di folklore della Capitale ti aspetta.

Indicazioni per la visita

Porta Portese, come tutti i grandi mercati del mondo, alle volte è frequentata da persone poco oneste. Proprio per questo cammina tenendo sempre sotto controllo borse e/o zaini, per non cadere in spiacevoli situazioni.

Vedere il Piè di Marmo a Campo Marzio

Ogni angolo di Roma, si sa, può riservare qualche piacevole sorpresa e, perché no, qualche mistero.

Passeggiando per le vie del centro, tempo fa, mi sono imbattuta in una strada ricca di elementi curiosi, a due passi dal Pantheon: Via S.Stefano del Cacco.

Che cosa caratterizza questa strada? Beh, appoggiato su un piedistallo, c’è un grande piede marmoreo.

Questo piede, ignorato dai più, è stato oggetto di numerose ricerche da parte degli esperti, per cercare di identificarne la provenienza.

Secondo le teorie più accreditate, il piede è ciò che rimane di  una statua colossale.

Quasi sicuramente, proviene da un grande tempio dedicato a due divinità egizie, Iside e Serapide.

Il tempio si trovava proprio a Campo Marzio ed era noto come Iseo Campense.

A questo punto ti starai chiedendo: chi raffigurava la statua?

Non è facile fare ipotesi sull’identità del colosso, partendo solamente da un piede. Gli studiosi si sono chiesti a lungo se si trattasse di un uomo o di una donna, di una Dea o di una sacerdotessa.

Per alcuni ricercatori, la statua rappresentava la Dea Iside.

Nella stessa via ci sono altre testimonianze dell’esistenza dell’Iseo Campense, come l’arco a tre arcate (fornici) detto di Camillo o di Camigliano, che dava accesso al tempio.

Un’ulteriore prova dell’esistenza del tempio, distrutto nel ‘500, deriva proprio dal nome “Cacco” dato alla strada e alla chiesa dedicata a S. Stefano fin dal Medioevo.

In questa via, infatti, si trovava la statua di una scimmia, detta “il Cacco” (macaco), portata nel 1562 in Campidoglio e dal 1838 parte integrante della collezione egizia dei Musei Vaticani.

Osservare la “salita in discesa” ai Castelli Romani

Ci spostiamo ora ai Castelli Romani, precisamente nella terra delle famose “fraschette”: Ariccia.

In un tratto di strada di Ariccia, circa al KM 11,6, accade uno strano fenomeno, che suscita da anni l’attenzione di moltissimi curiosi.

Stiamo parlando della “salita in discesa”, una sorta di illusione ottica che ci mostra come, lasciando un oggetto libero di cadere su una salita rettilinea, questo paradossalmente invece di scendere inizia a salire.

Osservando il fenomeno, ti sembrerà che il campo gravitazionale funzioni esattamente al contrario.

Perfino la tua automobile, lasciata in folle su quella strada, inizierebbe a salire verso l’alto.

La salita in discesa ha dato adito, negli anni, a diverse teorie.

Gli amanti del mistero hanno soprannominato questa strada con appellativi come “salita del diavolo” o “strada stregata”.

Per altri, invece, la ragione di questa inversione del campo gravitazionale era da ricercarsi nell’origine vulcanica di questi luoghi, che avrebbe generato anomalie nel campo magnetico.

Secondo alcuni studi scientifici, invece, il fenomeno non è altro che un’illusione ottica.

Ti spiego meglio: quella che i nostri occhi percepiscono come salita, in realtà è una leggera discesa.

Non riusciamo a distinguerla come discesa perché questa è preceduta e seguita da una forte salita, che ci provoca la mancanza di un riferimento all’orizzonte che altera la nostra percezione.

Sono sicura che ora sarai curiosissimo di provare: armati di bottiglia e verifica tu stesso questo strano fenomeno.

Ne rimarrai affascinato!

Antica Farmacia di Santa Maria della Scala a Trastevere

Al primo piano del Convento dei Carmelitani Scalzi, annesso alla Chiesa di Santa Maria della Scala, nella zona di Trastevere, si trova l’Antica Farmacia di Santa Maria della Scala, un luogo antico e prezioso.

Si tratta in realtà della prima vera farmacia di Roma, che ha aperto i battenti nella seconda metà del Cinquecento.

L’Antica Spezieria di Santa Maria della Scala, istituita originariamente dai frati Carmelitani Scalzi, curava i malanni con rimedi provenienti dalle spezie che coltivavano nel giardino del Convento.

Una curiosità fa intuire l’importanza che ebbe all’epoca questa farmacia: i benefici del suoi rimedi erano talmente famosi che venne chiamata anche la farmacia dei Papi e divenne un vero e proprio punto di riferimento per cardinali, principi e gli stessi medici dei pontefici.

La struttura della farmacia è rimasta identica dal ‘700: i suoi locali, aperti fino al 1978, comprendevano il laboratorio galenico con i frantoi originari, i mortai e gli affascinanti alambicchi di distillazione.

A completare il quadro vi erano anche bilance, vasi, preziose maioliche, armadi raffiguranti immagini dipinte di Ippocrate, Galeno, Avicenna, Mitridate e Andromaco, i padri della medicina.

Tutto è rimasto intatto, gli arredi, gli scaffali, il bancone e le vetrine e visitarli è come fare un tuffo nel passato, nella Roma vera di quell’epoca che non c’è più ma che viene rievocata con grande nostalgia!

Indirizzo: Piazza della Scala, 23, 00153 Roma RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, Tram, Treno) che con mezzi privati.

Bunker di Villa Torlonia

Dopo alcuni interventi strutturali e di bonifica sono finalmente stati riaperti al pubblico i bunker di Villa Torlonia, praticamente i più importanti d’Italia, realizzati tra il 1942 e il 1943 per proteggere Benito Mussolini e la sua famiglia.

All’epoca Villa Torlonia era la residenza privata del Duce e vi risiedeva con la moglie Rachele e i cinque figli.

Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, vennero realizzate nella villa tre strutture blindate sotterranee, precisamente:

  • il rifugio Cantina, situato sotto il laghetto del Fucino e dotato di doppie porte blindate e di un sistema antigas di filtraggio e rigenerazione dell’aria che veniva azionato a manovella;
  • il rifugio del Casino Nobile, realizzato in un secondo tempo all’interno dell’edificio del Casino Nobile e composto da locali in cemento armato spessi 120 centimetri e dotati di un sistema di depurazione e ricambio dell’aria;
  • Il Bunker, una struttura blindata scavata ad una profondità di 6 metri e mezzo costituita da una planimetria a forma di croce e gallerie a sezione circolare sovrastate da una copertura in cemento armato dello spessore di 4 metri.

Una curiosità è che il bunker non è stato mai ultimato perché Mussolini venne arrestato il 25 luglio del 1943 e la costruzione era iniziata alla fine del 1942.

I lavori avevano subito dei ritardi a causa della poca consistenza del terreno, per cui fu necessario scavare le fondamenta ad una doppia profondità.

Per terminarlo mancavano solo dei lavori di rifinitura, come il sistema di aerazione, la copertura esterna del pozzo, le porte blindate.

Una volta finito, sarebbe stato il bunker italiano più resistente creato per un personaggio singolo!

Indirizzo: Via Nomentana, 70

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro ) che con mezzi privati.

Carcere Mamertino a Roma

E’ senza dubbio uno tra i monumenti più affascinanti e importanti dell’età repubblicana di Roma: il Carcere Mamertino o Carcer Tullianum ha una storia molto antica, che risale addirittura ad oltre 3.000 anni fa.

Situato sotto la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, risalente al XVI secolo, il Carcere Mamertino si affaccia sulla vista suggestiva del Foro Romano.

Inizialmente noto come Tullianum, secondo quanto afferma Livio venne realizzato nel VII secolo AC sotto Anco Marzio.

Il nome odierno è stato attribuito nel medioevo, quando sopra il carcere è stata edificata la Chiesa.

Visitabile ancora oggi, questo luogo è la parte più segreta delle prigioni romane, mentre il resto delle prigioni, ovvero le Lautumiae, si trovavano in un’ampia zona nell’area del Campidoglio.

La storia del Carcere Mamertino è però ben più complessa!

Si suppone infatti che tra il 600 e 500 a. C, il sito fosse in realtà una cisterna e solo dopo venne convertito in prigione: in questo foro circolare che si apre nel pavimento venivano rinchiusi i prigionieri di stato, i ribelli e i capi dei popoli nemici.

I prigionieri venivano gettati in una botola e poi strangolati.

Qui pare siano stati uccisi Giugurta, Vercingetorige, Ponzio e coloro che presero parte alle rivolte di Caio Gracco e di Catilina.

Una curiosa tradizione medievale narra che questo sia stato lo stesso luogo dove vennero imprigionati per nove mesi i Santi Pietro e Paolo che fecero convertire i carcerieri Processo e Martiniano fino a battezzarli.

Ancora oggi questa tradizione esercita un certo fascino.

Indirizzo: Clivo Argentario, 1, 00186 Roma RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro ) che con mezzi privati.

Centrale Montemartini

Lungo la via Ostiense, sulla riva sinistra del Tevere, sorge la Centrale Montemartini, proprio di fronte agli ex Mercati Generali.

Già al primo sguardo potrai notare che si tratta di un impeccabile esempio di archeologia industriale convertito in sede museale.

Inaugurata nel 1912, fu il primo impianto pubblico per la produzione di energia elettrica che fu dedicato a Giovanni Montemartini.

Ad oggi è il secondo polo espositivo dei Musei Capitolini.

Dal 1997 è iniziato il trasferimento di moltissime sculture e reperti archeologici dei Musei Capitolini, chiusi nel frattempo per infiltrazioni.

Il percorso museale ripercorre lo sviluppo di Roma dall’età repubblicana fino a quella tardo imperiale, attraverso i complessi monumentali ed episodi di interesse, pressoché inediti.

Gli ambienti spaziosi della Centrale furono ritenuti adatti per dare vita a nuove soluzioni museografiche.

Una curiosità che ti lascerà senza parole è l’effetto scenografico della Sala Macchine: impreziosita dagli arredi in stile Liberty, qui fanno da piacevole contrasto la caldaia a vapore, i motori Diesel, le turbine.

In un contesto a dir poco suggestivo potrai ammirare la bellezza e lo splendore degli antichi marmi, insuperabili per la lavorazione elegante e raffinata.

Da notare come tutto ciò che è esposto acquista ancora più valore e viene esaltato nella sua bellezza proprio grazie a questo scenario unico che rievoca al tempo stesso un passato remoto e uno più recente.

Nel novembre del 2016, dopo alcuni lavori di ristrutturazione il museo, è stata aggiunta una nuova sala, in cui sono esposte le carrozze del Treno di Pio IX.

E’ davvero incredibile come possano convivere in splendida armonia due mondi diametralmente opposti, l’archeologia e l’archeologia industriale!

Indirizzo: Via Ostiense, 106, 00154 Roma RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro ) che con mezzi privati.

Domus Romane di Palazzo Valentini

E’ un percorso suggestivo quello delle Domus Romane di Palazzo Valentini, che permette di fare un salto nel passato, nel periodo in cui Roma era al massimo del suo splendore.

Oggi sede della provincia di Roma, Palazzo Valentini nasconde al suo interno un vero e proprio tesoro d’epoca romana, custodito nelle Domus Romane perfettamente conservate.

Tra mosaici, pareti decorate, pavimenti policromi e perfino un impianto termale, è possibile immergersi nello stile di vita condotto da potenti famiglie dell’epoca.

L’esposizione permanente delle Domus Romane arricchisce il patrimonio storico artistico di Roma e permette ai visitatori di vivere un’esperienza indimenticabile attraverso:

  • ricostruzioni virtuali al laser;
  • effetti grafici;
  • filmati realizzati grazie al supporto di Piero Angela e di un’équipe di esperti che ha riportato alla luce queste preziose testimonianze del passato.

Basta scendere le scale che portano agli scavi per percepire immediatamente il fascino del luogo e per rivivere l’emozione della Roma Imperiale.

È presente un grande plastico ricostruttivo in cui il visitatore può ricollocarsi per muoversi all’interno del contesto urbano attraverso le sue varie stratificazioni storiche.

Tra le curiosità che si possono scoprire durante questo percorso affascinante vi sono le fosse utilizzate per smaltire i rifiuti prodotti all’interno del complesso.

Ma decisamente interessante è il documentario a cui potrai assistere che narra la conquista della Tracia da parte di Traiano attraverso i bassorilievi della colonna Traiana.

Proprio la colonna può essere osservata da un’angolazione molto speciale, ovvero da una grata posta all’altezza degli scavi che consente di ammirarla in modo altamente suggestivo!

Indirizzo: Foro Traiano, 85, 00186 Roma RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro) che con mezzi privati.

Il Quadro Motorizzato di Rubens

I Romani la chiamano la Chiesa Nuova, ma in realtà si tratta della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, sita nel rione Parione.

Nell’abside di questa chiesa è custodito, assieme ad altri capolavori, il quadro motorizzato di Rubens, uno dei quadri più strani al mondo ma anche dei più suggestivi.

Si tratta di una pala d’altare raffigurante un’icona miracolosa della Madonna col Bambino, un ovale che avvolge la Vergine nella Gloria degli Angeli, dipinto dallo stesso maestro nel 1608.

La cosa curiosa è che il quadro sembra che in passato abbia sanguinato a causa di una pietra lanciata da un indemoniato.

Da quel momento l’immagine venne considerata miracolosa e si pensò di proteggerla.

Così, fu costruita la chiesa nuova, fu collocata nell’abside e venne chiesto a Rubens di dipingere una tela da posizionare sopra l’icona miracolosa.

Due anni dopo il maestro donò alla chiesa una Madonna con il bambino benedicente, che fu sovrapposta all’icona sacra sottostante e viene sollevata per mezzo di un meccanismo di pulegge e corde, per questo appunto detto motorizzato.

Ma il quadro non è sempre visibile e bisogna attendere la fine della messa del sabato sera per vedere la famosa Vergine.

Infatti, in questo giorno il sacerdote attiva il meccanismo progettato dal pittore fiammingo che consente di far ammirare lo splendido quadro e con un telecomando aziona il vecchio motore.

Il quadro è davvero incantevole e si possono notare i dettagli in oro che fregiano le teste della Madonna e del Bambino.

Ma bisogna affrettarsi, perché l’icona rimane visibile solo per qualche ora, il tempo dell’adorazione!

Indirizzo: Via del Governo Vecchio, 134

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram) che con mezzi privati.

L’antica sede dei pompieri dell’antica Roma

E’ visitabile ancora oggi l’antica caserma dei pompieri dell’antica Roma: situata presso viale Trastevere, di fronte alla Chiesa di San Crisogono, resiste ancora l’unico edificio un tempo denominato VII Coorte dei vigili.

Dovete sapere che Fu l’Imperatore Augusto ad introdurre a Roma nel 6 d.C. un vero e proprio corpo di vigili del fuoco, con l’intento di controllare durante le ore notturne la città e proteggerla dagli incendi che erano molto frequenti.

Inizialmente il corpo era composto da 600 uomini, ma ben presto aumentò fino a contare settemila elementi.

Per poterne gestire l’organizzazione e controllare gli interventi fu necessaria una suddivisione in coorti, in modo che ogni caserma fosse responsabile di ogni singola regione.

L’antica sede dei pompieri di epoca romana si trova in questo edificio presumibilmente privato e poi acquisito dalla amministrazione pubblica: per visitarla però bisogna scendere fino ad otto metri di profondità rispetto al suolo stradale!

Appena arrivati, si avverte subito la sensazione di trovarsi in un ambiente particolarmente ricco di fascino.

Nell’excubitorium colpisce la presenza di una fontana esagonale che troneggia sul pavimento in cui spiccano i resti di quello che doveva essere un magnifico mosaico a tessere bianche e nere, di cui è però rimasto ben poco.

Nei pressi della vasca si nota la bellissima porta ad arco incorniciata da pilastri corinzi e sormontata da un timpano in laterizio.

All’interno dell’edificio sono conservati anche parte degli affreschi originali che decoravano la cappella della caserma.

Curiose le trascrizioni riportate nell’atrio, che sono comunque delle testimonianze di come si svolgeva la vita dei “vigiles” all’epoca!

Indirizzo: via della VII Coorte, numero 9

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro ) che con mezzi privati.

La più antica biblioteca a Roma

Si trova nei pressi di Piazza Navona la biblioteca più antica di Roma: si tratta della Biblioteca Angelica, la prima biblioteca pubblica d’Italia e la seconda d’Europa dopo Oxford.

Fondata nel 1604 per volontà del vescovo agostiniano Angelo Rocca, questa scenografica biblioteca è incastonata nello storico palazzo di S. Agostino e successivamente divenne parte integrante dell’attigua chiesa omonima.

Suggestivo il suo salone di lettura, ideato dall’architetto Luigi Vanvitelli, di una bellezza straordinaria, che lascia senza parole: dalle vetrate di destra la luce illumina le scale, i balconi, i palchi e si posa anche sui volumi antichissimi custoditi al suo interno.

La biblioteca conta oltre 200 mila volumi tra fondo antico e fondo moderno, e anche incisioni, manoscritti, libri greci e latini di grande valore.

Il fondo antico conta circa 120.000 volumi relativi soprattutto al pensiero agostiniano e al periodo della riforma e della controriforma.

Appena arrivati, si avverte subito la sensazione di trovarsi in un ambiente particolarmente ricco di fascino.

Nell’ excubitorium colpisce la presenza di una fontana esagonale che troneggia sul pavimento in cui spiccano i resti di quello che doveva essere un magnifico mosaico a tessere bianche e nere, di cui è però rimasto ben poco.

Nei pressi della vasca si nota la bellissima porta ad arco incorniciata da pilastri corinzi e sormontata da un timpano in laterizio.

All’interno dell’edificio sono conservati anche parte degli affreschi originali che decoravano la cappella della caserma.

Curiose le trascrizioni riportate nell’atrio, che sono comunque delle testimonianze di come si svolgeva la vita dei “vigiles” all’epoca!

Indirizzo: Piazza di S. Agostino, 8, 00186 RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro) che con mezzi privati.

Le fanciulle scoperte di Bernini

Nessuno come il Bernini ha saputo infondere nelle sue opere quella carica di vitalità e di passione che danno corpo e calore al marmo.

Le fanciulle scoperte di alcuni suoi capolavori ancora oggi sono un’eccellente testimonianza delle passioni umane più intense e vorticose trasmesse con il marmo.

L’artista, soprattutto nelle sculture, ha rivelato il suo estro e la sua genialità nel realizzare la resa perfetta dell’incarnato umano attraverso il marmo.

Le opere più significative in cui le fanciulle scoperte del Bernini mostrano tutta la loro dinamicità e la loro straordinaria vitalità sono il Ratto di Proserpina e Apollo e Dafne, entrambi custodite presso la Galleria Borghese.

Nel Ratto di Proserpina il centro del gruppo scultoreo è il rapimento della fanciulla, che Plutone, possente e barbuto, stringe con forza per il corpo tenero di Proserpina, ripreso nell’atto di fuggire via.

Intensa è la teatralità di quest’opera che manifesta con vigore una energia pulsante, ma colpisce il naturalismo strabiliante delle mani di Plutone che affondano nella carne tenera della giovane fanciulla.

Altro capolavoro mozzafiato è Apollo e Dafne, che riprende l’istante fatale della trasformazione della fanciulla.

In quest’opera Cupido, il dio dell’amore, castigò Apollo perché troppo vanitoso lo fece innamorare di Dafne, che però non ricambia i suoi sentimenti.

Per sfuggire al suo ardore la giovane pregò il padre Peneo di salvarla e la fanciulla venne tramutata in un albero di alloro.

Nella scultura Gian Lorenzo Bernini coglie l’attimo preciso della trasformazione.

Da notare l’espressione trasognata di Apollo che accarezza la giovane e l’espressione drammatica della fanciulla!

Indirizzo: Piazzale Scipione Borghese, 5

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metro) che con mezzi privati.

Orologio ad acqua del Pincio

Rimesso in funzione solo di recente, l’Orologio ad acqua del Pincio è un esemplare unico nel suo genere.

Situato nei pressi della terrazza del Pincio, nel parco di Villa Borghese, è un esempio straordinario di esempio di architettura meccanica che attira da sempre la curiosità dei passanti e non sono pochi i visitatori che giungono qui di proposito per ammirare questo gioiello.

Inventato nel 1867 da padre Giovan Battista Embriaco, l’orologio è stato presentato, proprio per la sua originalità, all’Esposizione universale di Parigi.

L’orologio è collocato su un isolotto in mezzo ad un laghetto e chi passeggia lungo il Pincio non può fare a meno di notarlo: collocato all’interno di una piccola torre decorata in modo rurale, domina sul lago e la sua vista è davvero molto suggestiva.

Originale per il suo meccanismo attivato appunto dall’acqua, che mette in funzione la suoneria e il pendolo, questo orologio è a quattro quadranti, visibili da ogni lato e ha le lancette realizzate in stile floreale che riflettono lo stile idilliaco del monumento.

L’idea curiosa dell’inventore di utilizzare la forza motrice dell’acqua per spostare il pendolo e caricare l’orologio, dotandolo anche di una suoneria che si sente mentre avviene il riempimento alternato di due bacinelle è davvero sorprendente, ma funziona!

Il contesto in cui è posizionato l’orologio ad acqua è stato progettato dall’architetto Gioacchino Ersoch, di origine svizzera, che scelse appunto come ambientazione la torretta lignea realizzata con ghisa in modo da farla somigliare al tronco di un albero.

Il progetto si inserisce perfettamente nell’ambiente circostante e contribuisce a renderlo ancora più suggestivo!

Indirizzo: Villa Borghese

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus e tram) che con mezzi privati.

Via Monte del Gallo

Si trova alle spalle del Vaticano la suggestiva Via Monte del Gallo, una zona borghese sita proprio nel cuore di Roma.

La strada, situata a due passi da San Pietro, vanta la vista del cupolone, che è ben visibile dalla sua sommità, ed è anche vicinissima ai maggiori interessi artistici della città.

La via è facilmente raggiungibile scendendo da Porta San Pancrazio e dopo aver percorso la via delle Mura Aurelie, raggiunta Porta Cavalleggeri si giunge alla scoperta della Basilica di San Pietro vista da un punto assolutamente esclusivo, appunto quello di Via Monte del Gallo. Ma non solo!

Oltre alla splendida cupola da qui sono visibili anche le spettacolari guglie appuntite della chiesa ortodossa di Santa Caterina d’Alessandria, situata dentro il parco di Villa Abamelek, sede dell’ambasciata russa in Italia e sita nelle vicinanze.

Siamo proprio nel centro di Roma, appena fuori le mura che corrono lungo il pendio ovest del Gianicolo.

In via delle Fornaci, una delle varie strade del quartiere di Monte del Gallo che conserva nella denominazione il ricordo dei laterizi prodotti fino a tutta la prima metà del XX secolo, sembra ancora di vedere quasi in attività decine di fornaci che fabbricavano i materiali edili per la Fabbrica di San Pietro.

Risalendo la via di Monte del Gallo, su cui si affacciano dei deliziosi villini degli anni ’20, sembra di respirare quell’aria di Roma di una volta, immersi in un contesto originale e riservato, dove la vita scorre tranquilla, lontano dai clamori della grande città!

Indirizzo: Via Monte del Gallo

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram e metropolitana) che con mezzi privati.

Arco degli Acetari

Romantico e suggestivo è l’Arco degli Acetari che da Via del Pellegrino permette di avventurarsi all’interno di un incantevole cortile medievale.

L’arco, caratterizzato da uno stretto sottopassaggio che si apre sulla facciata di una casa antica, è praticamente a due passi da Campo de Fiori e rappresenta uno dei luoghi più intimi di Roma, in cui si può davvero percepire la sensazione di trovarsi in un’altra dimensione, fuori dal tempo.

Circondato da case di origine medievale, modificate profondamente nel corso dei secoli, la corte ha assunto l’aspetto di un quadretto affascinante.

Curiosa è l’origine del nome di questo arco: pare infatti che derivi dal termine Acetosari, riferito ai venditori di acqua acetosa, che consisteva in una bevanda a base di acqua, zucchero e aceto, che qui probabilmente avevano i loro depositi.

Le case che si affacciano nel cortile, chiuso da tutti i lati, somigliano a quelle che si trovano nei piccoli borghi situati intorno a Roma: in effetti, non c’è da stupirsi, visto che prima del 1870 Roma, nonostante i suoi monumenti, le maestose chiese e le ville lussuose ancora non era altro che un grande paese.

In questo angolo della città si può rivivere l’atmosfera di quella Roma che non esiste più, un luogo lontano dal caos e dal traffico, tranquillo e beato, una testimonianza ancora viva che vale la pena conservare e custodire. Da notare la presenza di scale esterne nelle case.

Un’altra curiosità di questo luogo è la presenza di numerosi gatti che dormono sulle scale, appollaiati frà panni stesi e balconi fioriti!

Indirizzo: Via del Pellegrino, 19

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metropolitana) che con mezzi privati.

Passetto del Biscione

Sito a pochi metri da Campo de’ Fiori, il Passetto del Biscione è un tratto delle Mura Vaticane stupendamente affrescato che collega via di Grotta Pinta con Piazza del Biscione e quindi il Vaticano stesso con Castel Sant’Angelo.

Si tratta di un passaggio lungo 800 metri, seminascosto e che narra almeno 2000 secoli di storia e attira per alcune curiosità.

Noto col termine “Er corridore”, come lo chiamano i romani in romanesco, il Passetto fu fatto costruire secondo la versione ufficiale nel 1277, per volontà di papa Niccolò III.

Curiosamente fu il primo papa a voler cambiare casa e infatti si trasferì dal Palazzo Lateranense a quello del Vaticano.

Un’altra curiosità è quella che esiste una seconda versione sulla storia del Passetto: questa versione sostiene che questi sia stato costruito nel XV secolo, dall’antipapa Baldassare Cossa, che fu in realtà un papa eletto dal Concilio di Pisa del 1406, Concilio mai ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa.

Ma qual era la vera funzione del Passetto? In pratica, il Passetto consentiva al papa di rifugiarsi all’interno di Castel Sant’Angelo dall’interno e introdursi così nella residenza in caso di fuga.

Come accadde, ad esempio, proprio a papa Alessandro VI, che trovò rifugio a Castel Sant’Angelo quando nel 1494 le milizie di Carlo VIII di Francia invasero Roma. Fu anche utilizzato dal papa

Clemente VII nel 1527, all’epoca del Sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi di Carlo V.

Il Passetto era anche utilizzato per portare alle prigioni di Castel Sant’Angelo personaggi noti di cui non si voleva rendere pubblico l’arresto.

Indirizzo: Passetto Del Biscione, 00186 Roma RM

È possibile raggiungere il luogo sia con mezzi pubblici (Autobus, tram, metropolitana ) che con mezzi privati.

Zona: Rione Parione (Navona-Campo de’ Fiori)

3 Itinerari per vedere i luoghi segreti di Roma

Abbiamo appena visto i posti insoliti che si possono trovare nella Capitale e nei dintorni.

Che bello sarebbe andarli a visitare di persona?

Di seguito abbiamo preparato per te, 3 itinerari da seguire, che ti guideranno alla scoperta della Roma Segreta.

Prima però ti consigliamo di salvarti le seguenti letture, che potrebbero tornarti molto utili durante gli spostamenti in giro per la città:

Come muoversi a Roma
La Mappa della Metro di Roma
Costo dei mezzi pubblici
Car Sharing a Roma
Monopattini elettrici a Roma
Muoversi a Roma in modo originale

1 o 2 GIORNI: Tour delle illusioni ottiche e di luoghi suggestivi di Roma

Sia che abiti a Roma o magari più volte hai visitato questa meravigliosa città senza dubbio non conosci molti dei luoghi segreti che nasconde e custodisce con cura.

Vi sono infatti degli angoli nascosti che pochi conoscono ma che rivelano tanti aspetti della Roma più autentica e rimandano un fascino unico, tale da conquistare e sedurre al primo sguardo.

Si tratta di luoghi spesso anche romantici, evocatori di curiosità e aneddoti pressoché sconosciuti, tramandati per mezzo di qualche appassionato che si è preso la briga di trascriverli per non dimenticarli.

Ecco un itinerario per scoprire 10 luoghi segreti in 2 giorni per andare alla scoperta di luoghi inediti nella città eterna e immergersi in un’atmosfera particolare di un tempo ormai trascorso ma che suscita grande nostalgia!

Cosa ti attende:

un viaggio alla scoperta delle illusioni ottiche frutto dell’ingegno di artisti del tempo e alla scoperta di luoghi dell’antica Roma affascinanti e suggestivi.

Sfrutta la vicinanza delle vie per accedere a più siti possibili nella stessa zona.

Consultando una mappa della città scaricabile potrai esplorare i vari siti con maggiore facilità.

Cose da sapere prima della partenza:

è importante sapere che all’interno dei siti non è possibile introdurre zaini, valigie o grandi borse.

Ove sia richiesto il biglietto d’ingresso ricordare che consente di accedere ad una attrazione solo una volta.

Verificare gli orari di apertura per far combaciare la visita nello stesso giorno con quella in altri siti vicini.

Primo Giorno

Il primo giorno di itinerario lo dedicheremo alla scoperta di illusioni ottiche che regalano effetti straordinari, come l’effetto ottico di Via Piccolomini, di piazza San Pietro e proseguiamo con un altro effetto ottico della chiesa di Sant’Ignazio.

Per terminare con due dei luoghi segreti più curiosi e affascinanti della città, il quadro motorizzato di Rubens e il romantico arco degli acetari.

Per questo primo itinerario occorreranno dalle 5 alle 6 ore o anche meno, a seconda se andate di buon passo, altrimenti prendete i bus anche per i tratti brevi e arriverete ancor prima.

Scopriamo l’itinerario da seguire per andare alla scoperta della Roma nascosta.

1. Effetto ottico di Via Piccolomini

Lo spettacolo offerto dall’effetto ottico di Via Piccolomini è davvero straordinario e lo si può vedere raggiungendo la via situata nei pressi della Valle Aurelia.

2. Effetto ottico Piazza San Pietro

Proseguiamo verso Piazza San Pietro e anche qui il colonnato, progettato da Gian Lorenzo Bernini, regala un’altra illusione ottica incredibile.

Per giungere a Piazza San Pietro imbocca la via Gregorio VII e prosegui fino a Largo di Porta Cavelleggeri, dietro piazza San Pietro.

3. L’illusione della cupola piatta di Sant’Ignazio

Se vuoi assistere ad un altro incredibile effetto ottico prosegui verso la prossima tappa, ovvero la Chiesa di Sant’Ignazio, splendido edifico barocco situato nella piazza omonima.

Per raggiungerla attraversa ponte Sant’Angelo, oltrepassa Piazza Navona e dirigiti verso la chiesa.

4. Il Quadro Motorizzato di Rubens

Santa Maria in Vallicella, detta tradizionalmente Chiesa Nuova, in cui è custodito il Quadro Motorizzato di Rubens “Angeli adoranti la Madonna Valicelliana”.

Per raggiungerla prosegui verso Piazza della Rotonda, raggiungi Piazza di Pasquino e poco più avanti troverai la chiesa.

5. Arco degli Acetari

A questo punto l’itinerario prosegue lungo via del Pellegrino, sulla quale affaccia l’Arco degli Acetari.

Per raggiungere la via imbocca Corso Vittorio Emanuele e supera il Palazzo della Cancelleria.

Secondo Giorno

Anche il secondo giorno di questo tour prevede la visita di luoghi affascinanti e poco noti.

Cominciamo la visita dei luoghi segreti di Roma da uno dei luoghi più suggestivi della città, il Gianicolo, uno dei punti panoramici della capitale più belli in assoluto.

Si tratta dell’ottavo colle di Roma, situato nel quartiere di Trastevere, poco distante dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere e da altri luoghi suggestivi e poco conosciuti come l’antica sede dei pompieri dei Roma antica.

Anche per questa giornata ti occorreranno almeno 5 o 6 ore per seguire tutto l’itinerario!

1. Cannonata del Mezzogiorno

Proprio dall’alto del colle Gianicolo ogni giorno continua ad essere tramandata una tradizione che ha un fascino particolare.

Puoi imboccare via Garibaldi e percorrerla tutta fino alla sommità del colle.

2. Antica Farmacia di Santa Maria della Scala a Trastevere

Proprio a poca distanza, nel quartiere di Trastevere, si trova un gioiello di Roma antica: stiamo parlando della antica farmacia di Santa Maria della Scala, annessa alla chiesa omonima.

Puoi raggiungerlo con una passeggiata di circa venti minuti attraverso la passeggiata del Gianicolo.

3. L’antica sede dei pompieri dell’antica Roma

Sempre nella zona Trastevere ecco un altro prezioso luogo segreto da visitare: si tratta dell’antica sede dei pompieri dell’antica Roma, situata nell’edificio che si trova di fronte alla Chiesa di San Crisogono.

Per raggiungerla attraversa Viale Trastevere.

4. Fare shopping a Porta Portese

Vicino al quartiere di Trastevere non puoi perdere una tappa al mercato di Porta Portese, soprattutto se è domenica mattina!

Raggiungilo sempre percorrendo Viale Trastevere e Viale delle Mura Portuensi.

5. Assaggiare i piatti della tradizione

Non puoi terminare il tuo tour senza degustare alcuni piatti della tradizione. A Trastevere trovi ristorantini deliziosi che propongono piatti tipici della cucina Romana fatti con ingredienti semplici e genuini, ma ottimi e gustosi!

Alla fine di questo itinerario potrai dire di avere scoperto una Roma che davvero non avevi mai visto e possibilmente neanche sentito nominare, con tesori straordinari che porterai sempre nel cuore e che senza dubbio vorrai rivedere!

5 GIORNI: Tour di Roma alla scoperta di luoghi inediti

Roma è una città meravigliosa e conserva tesori nascosti e ancora oggi praticamente sconosciuti, ovvero che non sono meta del turismo di massa.

A parte i simboli noti in tutto il mondo come il Colosseo, la Fontana di Trevi, San Pietro, vi sono dei luoghi particolarmente suggestivi che meritano di essere visitati per la loro singolarità e unicità.

Questo itinerario ti farà scoprire ben 12 luoghi segreti in 5 giorni, che ti mostreranno un volto nuovo della città, con monumenti concentrati non solo in centro ma anche nelle vicinanze.

Ecco un itinerario di 5 giorni per andare alla scoperta di luoghi in cui si respira un’atmosfera unica!

Cosa ti attende:

il viaggio dei primi due giorni ti porterà alla scoperta di posti fantastici nel centro di Roma, per poi proseguire ei giorni successivi con una tappa in un’area naturale poco distante dalla città, infine alle meraviglie offerte dalla vicina località di Tivoli.

Grazie alla vicinanza delle vie puoi accedere a più siti possibili nella stessa zona.

Consultando una mappa della città scaricabile potrai raggiungere facilmente anche i luoghi vicini.

Cose da sapere prima della partenza:

all’interno dei siti non è possibile introdurre zaini, valigie o grandi borse, mentre per visitare i luoghi più lontani è preferibile indossare abbigliamento comodo.

Nei luoghi in cui è richiesto il biglietto d’ingresso ricordare che permette di accedere ad una attrazione solo una volta.

Controllare gli orari di apertura dei vari siti per poter visitare più luoghi nello stesso giorno.

Primo giorno

Il primo giorno di itinerario lo dedicheremo alla scoperta di luoghi particolari come il Cimitero Acattolico di Roma, la Centrale Montemartini, il Carcere Mamertino, le Domus Romane di Palazzo Valentini, Roseto Comunale sulle pendici dell’Aventino, per finire con la fontanina degli innamorati.

Per questo primo itinerario occorreranno dalle 5 alle 6 ore, potete andare a piedi o in metro, oppure in autobus, a seconda delle vostre gambe!

1. Cimitero Acattolico di Roma

Per visitare il cimitero acattolico di Roma sito in Caio Cestio, nel Rione di Testaccio, procedi in direzione della Stazione di Trastevere verso Via Carlo Porta, imbocca la via e poi procedi lungo Lungotevere Portuense

Infine imbocca Ponte Testaccio fino a raggiungere la via Caio Cestio. Il percorso a piedi è di circa 1 km e mezzo.

2. Centrale Montemartini

Proseguendo lungo via Ostiense puoi raggiungere la spettacolare Centrale Montemartini, arricchita con splendide opera d’arte.

3. Carcere Mamertino

Sempre tramite Via Ostiense puoi raggiungere il Carcere Mamertino.

In auto il percorso è di circa 15 minuti, mentre l’autobus può impiegare circa 25 minuti.

4. Domus Romane di Palazzo Valentini

Da Carcere Mamertino in 5 minuti puoi raggiungere via Clivo Argentario, dove si trova la lussuosa ed elegante Domus Romane di Palazzo Valentini, un percorso suggestivo che permette di fare un salto nel passato.

5. Roseto Comunale

Tramite Lungotevere Aventino è facile raggiungere il meraviglioso Roseto Comunale, posto appunto ai piedi dell’Aventino.

6. Fontanina degli innamorati

Tramite Via del Tritone raggiungi infine la Fontana di Trevi e goditi la bellezza di bere dalla fontanina degli innamorati!

Secondo giorno

Il secondo giorno di questo itinerario di 5 giorni è dedicato alla visita alla riserva naturale di Tor Caldara.

Per la visita e la località da raggiungere occorreranno almeno 4 o 5 ore.

1. Riserva naturale di Tor Caldara

Potrete raggiungere questa splendida area naturale incastrata tra Anzio e Lavinio con un tour privato con trasporto incluso da Roma, in quanto non è presente un collegamento rapido con i mezzi pubblici. In alternativa potete andare in auto.

Terzo giorno

Il terzo giorno di questo itinerario prevede di visitare il quartiere di Tor Marancia.

Mettete in conto almeno quattro o cinque ore per vedere i murales e altre caratteristiche di questo posto, ideale per trascorrevi anche più tempo.

1. Visitare il quartiere di Tor Marancia

Per vedere la meraviglia di questo quartiere di Roma che si colora grazie a Big City Life basta prendere un autobus da Roma Termini o Roma Tiburtina e in circa mezz’ora o quaranta minuti si arriva a destinazione.

Quarto giorno

Il quarto giorno prevede la visita a Villa dei Quintili e poi ad Ariccia, località situata nelle vicinanze di Roma.

1. Villa dei Quintili

Per ammirare il fascino senza tempo della Roma Antica Villa dei Quintili è una residenza in grado di lasciare a bocca aperta qualsiasi visitatore.

Per visitarla bisogna arrivare al V miglio di via Appia Antica e al settimo chilometro di via Appia Nuova: per raggiungerla prendere la Metro linea A fermata Colli Albani o il bus n. 118 – 664.

2. Osservare la “salita in discesa” ai Castelli Romani Ariccia

Proseguendo su Via Appia Nuova si giunge ad Ariccia in auto o in bus molto facilmente e potete ammirare lo spettacolo della “salita in discesa” ai Castelli Romani.

Quinto giorno

Il quinto giorno di questo itinerario di 5 giorni è dedicato a due splendide costruzioni di Tivoli, Villa d’Este e Villa Adriana.

Anche in questo caso ci vorranno almeno 4 o 5 ore per visitarle, ma anche più se si mette in conto il tragitto per raggiungere la destinazione.

1. Villa Adriana

Per visitare la meravigliosa villa voluta dall’imperatore Adriano dovete partire da Roma con Metro B fermata Ponte Mammolo e bus Co.Tral direzione Via Prenestina e fermata a circa 300 m. dal sito, oppure bus Co.Tral direzione Via Tiburtina e fermata a circa 1 km dal sito.

In alternativa potete partire da Roma con treno FS e fermata Stazione di Tivoli e bus linea CAT numero 4 e fermata a circa 300 m dal sito.

2. Villa D’Este

Altra villa stupenda di Tivoli, si trova nelle vicinanze di Villa Adriana e quindi vale la pena visitarla nello stesso giorno.

Con questo itinerario di 5 giorni vivrai un’esperienza unica nel visitare questa incantevole città!

7 GIORNI: Tour alla scoperta di luoghi magici e surreali della città eterna

La città di Roma conserva meraviglie ancora oggi praticamente sconosciute al turismo di massa, ma che rivelano un volto assolutamente inedito di questa città.

In questo itinerario scopriremo come vedere 25 posti segreti in 7 giorni che ti porterà a vedere autentici tesori della città eterna e ti farà scoprire una Roma singolare e unica, altamente suggestiva.

Cosa ti attende:

i primi quattro giorni di questo itinerario di 7 giorni vi porterà alla scoperta dei luoghi più suggestivi della città, dal centro alle aree circostanti, per farvi assaporare quell’atmosfera magica che ancora oggi suscitano.

I giorni successivi saranno dedicati ad alcune località vicine come Ariccia, Tivoli e Viterbo.

Grazie alla vicinanza delle vie è possibile visitare più siti nella stessa area.

Consultando una mappa della città scaricabile potrete facilmente raggiungere anche i luoghi vicini.

Cose da sapere prima della partenza:

all’interno dei siti non si possono portare zaini, valigie o borse di grandi dimensioni, mentre per visitare i luoghi più lontani è preferibile indossare abbigliamento comodo.

Nei luoghi in cui è richiesto il biglietto d’ingresso tenere presente che consente di accedere ad una attrazione una volta sola.

Controllare gli orari di apertura dei vari siti per poter visitare più luoghi nello stesso giorno.

Primo giorno

Il primo giorno di questo itinerario di 7 giorni lo dedicheremo alla scoperta di luoghi ad effetto speciale, come l’eco di Piazza del Popolo, la visione incredibile del Piè di Marmo a Campo Marzio, l’illusione della cupola piatta di Sant’Ignazio e per finire alla splendida Via Margutta.

Per questo primo itinerario occorreranno dalle 5 alle 6 ore, potete andare a piedi o in autobus, ma rimarrete molto soddisfatti!

1. Provare l’eco di Piazza del Popolo

Iniziate la vostra visita del primo giorno con una tappa a Piazza del Popolo. Imboccate del Babbuino e in pochi minuti raggiungete Piazza del Popolo per provare l’incredibile eco. Rimarrete sbalorditi!

2. Vedere il Piè di Marmo a Campo Marzio

Lasciate Piazza del Popolo e imboccate via del Corso per raggiungere, nel giro di 20 minuti, la statua del Piè di Marmo a Campo Marzio.

3. L’illusione della cupola piatta di Sant’Ignazio

Se vuoi assistere ad un altro incredibile effetto ottico prosegui verso la Chiesa di Sant’Ignazio procedendo in direzione est su Via del Piè di Marmo verso Via di Santo Stefano del Cacco, poi verso Piazza del Collegio Romano.

4. Via Margutta

Da Campo Marzio percorrete Via del Corso e raggiungete via Margutta, dove potete trascorrere tutto il tempo che volete in questa strada incantevole.

Rimanete fino a sera e cenate in un ristorantino per ammirare l’atmosfera di questa via deliziosa!

Secondo giorno

Il secondo giorno di questo itinerario di 7 giorni è dedicato alla visita del bunker di Villa Torlonia, a Villa Borghese per visitare le fanciulle scoperte del Bernini e l’orologio del Pincio nel parco.

Per poi passare alla fontanina degli innamorati e terminare con la stupefacente visita alla Domus Romane di Palazzo Valentini.

Per la visita occorreranno almeno 4 o 5 ore.

1. Bunker di Villa Torlonia

Raggiungete la via Nomentana e iniziate il tour di questa seconda giornata dal bunker di Villa Torlonia.

Per raggiungerla scendete alla fermata Nomentana/Trieste e proseguite per 150 metri a piedi su via Nomentana.

2. Le fanciulle scoperte di Bernini

Da Villa Torlonia in circa 15 minuti di autobus raggiungete Piazzale Napoleone dove c’è Villa Borghese e ammirate le fanciulle scoperte di Bernini.

3. Orologio ad acqua del Pincio

Sempre nel parco di Villa Borghese non perdete di ammirare l’Orologio ad acqua del Pincio. Orologio ad acqua del Pincio, capolavoro d’ingegneria e d’estetica.

4. Bere dalla fontanina degli innamorati

Imboccando Via di Porta Pinciana e Via Francesco Crispi potete raggiungere la Fontana di Trevi e bere dalla fontanella degli innamorati.

5. Domus Romane di Palazzo Valentini

Imboccate tramite Via della Pilotta e proseguite verso via di S. Vincenzo fino a giungere in circa dieci minuti verso la domus romane di Palazzo Valentini.

Soffermatevi in questa splendida zona della città per concedervi una bella cenetta!

Terzo giorno

Il terzo giorno di questo itinerario prevede la prima tappa in Via Monte del Gallo, per procedere verso la più antica biblioteca a Roma

Poi tappa al Passetto del Biscione, proseguite per ammirare la “finta prospettiva” di Palazzo Spada, Il Quadro Motorizzato di Rubens e l’effetto ottico Piazza San Pietro.

Per questo tour vi occorreranno dalle 4 alle 5 ore.

1. Via Monte del Gallo

Iniziate questo tour partendo da Via Monte del Gallo, che potete raggiungere con il Bus 64.

2. La più antica biblioteca a Roma

Per raggiungere la biblioteca più antica di Roma e ammirare questa meraviglia procedete in direzione nord verso Salita Monte del Gallo, poi prendere Piazzale Gregorio VII ed giungere su Piazza della Rovere.

Continuare su Via Acciaioli, poi su Corso Vittorio Emanuele II e poi a sinistra verso Piazza di S. Andrea.

Per fare questo percorso a piedi impiegherete circa mezz’ora, ma in bus non più di 15 minuti.

3. Passetto del Biscione

Tramite Piazza di S. Andrea della Valle in 4 minuti a piedi potete raggiungere Passetto del Biscione.

Per raggiungere Piazza di S. Andrea della Valle procedete in direzione ovest, svoltate a sinistra e dirigetevi verso la piazza

Poi svoltate a destra e prendete Corso Vittorio Emanuele II, continuate su Largo del Pallaro e infine a destra svoltate verso il Passetto del Biscione.

4. La “finta prospettiva” di Palazzo Spada

Terminata la visita al passetto del Biscione, procedete verso via Balestrari entrando da Piazza della Quercia e poi svoltare a Campo de’ Fiori, a pochi minuti incontrate Palazzo Spada per ammirare la finta prospettiva.

5. Il Quadro Motorizzato di Rubens

Tramite Corso Vittorio Emanuele II raggiungete in circa dieci minuti la chiesa di Santa Maria in Vallicella, detta tradizionalmente Chiesa Nuova, in cui è custodito il Quadro Motorizzato di Rubens “Angeli adoranti la Madonna Valicelliana”.

6. Effetto ottico Piazza San Pietro

Proseguite verso Piazza San Pietro tramite Via della Conciliazione e Corso Vittorio Emanuele II, dove potete ammirare l’effetto del colonnato progettato da Gian Lorenzo Bernini.

Quarto giorno

Il quarto giorno di questo itinerario di 7 giorni prevede una tappa al mercato di Porta Portese, per proseguire poi verso l’antica sede dei pompieri dell’antica Roma e raggiungere in pochi minuti l’Antica Farmacia di Santa Maria della Scala a Trastevere.

Quartiere incantevole dove non potete fare a meno di fermarvi per assaggiare i piatti della tradizione.

Per questo tour occorreranno dalle 5 alle 6 ore.

1. Fare shopping a Porta Portese

Per raggiungere il mercato di Porta Portese, si può prendere la metropolitana. Con la linea B basta scendere alla fermata Marconi e poi prendere l’autobus 170 verso il centro.

Gustate l’ebbrezza di vivere l’atmosfera allegra e popolare del mercato più famoso di Roma!

2. L’antica sede dei pompieri dell’antica Roma

Tramite viale di Trastevere ecco un altro prezioso luogo segreto da visitare: si tratta dell’antica sede dei pompieri dell’antica Roma, situata nell’edificio che si trova di fronte alla Chiesa di San Crisogono. Per raggiungerla bastano appena venti minuti.

3. Antica Farmacia di Santa Maria della Scala a Trastevere

Proprio a poca distanza, tramite corso del Rinascimento, potete raggiungere un gioiello di Roma antica: stiamo parlando della antica farmacia di Santa Maria della Scala, annessa alla chiesa omonima.

4. Assaggiare i piatti della tradizione

Dopo avere terminato questo incantevole tour non potete lasciare Trastevere senza degustare alcuni piatti della tradizione.

Fermatevi quindi in uno dei tanti ristorantini per concludere la giornata in bellezza!

Quinto giorno

Il quarto giorno di questo itinerario di 7 giorni prevede la visita al quartiere di Tor Marancia, poi una tappa a Villa dei Quintili e poi proseguite per Ariccia, località situata nelle vicinanze di Roma.

Anche per questo tour occorreranno almeno 5 ore.

1. Visitare il quartiere di Tor Marancia

Con la metro raggiungete il quartiere Tor Marancia e immergetevi in questa coloratissima zona di Roma che ha preso vita grazie a Big City Life.

In alternativa potete raggiungere il quartiere in autobus da Roma Termini o Roma Tiburtina e in circa mezz’ora sarete sul posto.

2. Villa dei Quintili

Con un autobus raggiungete via Appia Antica per ammirare il fascino senza tempo di Villa dei Quintili, una residenza affascinante e lussuosa.

Per raggiungerla in Metro basta prendere la linea A fermata Colli Albani o il bus n. 118 – 664.

3. Osservare la “salita in discesa” ai Castelli Romani ad Ariccia

Proseguendo su Via Appia Nuova arriverete ad Ariccia in auto o in bus e potrete godere la meraviglia dello spettacolo della “salita in discesa” ai Castelli Romani.

Sesto giorno

Il quinto giorno di questo itinerario di 7 giorni è dedicato a due splendide ville di Tivoli, Villa d’Este e Villa Adriana. Anche in questo caso ci vorranno almeno 4 o 5 ore per visitarle o anche più.

1. Villa D’Este

Per visitare la splendida villa D’Este dovete partire da Roma con Metro B fermata Ponte Mammolo e bus Co.Tral direzione Via Prenestina e fermata a circa 300 m. dal sito.

Oppure bus Co.Tral direzione Via Tiburtina e fermata a circa 1 km dal sito.

In alternativa potete partire da Roma con treno FS e fermata Stazione di Tivoli e bus linea CAT numero 4 e fermata a circa 300 m dal sito.

2. Villa Adriana

Voluta dall’imperatore Adriano, è un’altra meravigliosa villa di Tivoli e si trova nelle vicinanze di Villa d’Este.

Settimo giorno

Il settimo giorno di questo itinerario di 7 giorni è dedicato al Parco dei Mostri di Bomarzo, situato in provincia di Viterbo.

Si tratta di una tappa ideale per concludere questo tour con qualcosa di assolutamente surreale!

Per questo tour prendetevi tutto il tempo che volete, considerate la strada per raggiungere Viterbo e la grandezza immensa del parco, quindi non meno di 4 o 5 ore.

1. Parco dei Mostri di Bomarzo

Il Parco dei Mostri si raggiunge facilmente in macchina dall’uscita Orte (da Sud) e Attigliano (da Nord) dell’A1. Ricordate che i mezzi pubblici non raggiungono il paesino di Bomarzo.

Con questa ultima tappa porterete dentro di voi un bellissimo ricordo della città di Roma, che a ragione può essere considerata davvero unica!

Cosa vedere oltre i luoghi segreti di Roma

Se non ti abbiamo stancato abbastanza con questa guida da 10000 parole sui posti insoliti da scoprire, abbiamo realizzato altre guide interessanti per conoscere Roma a 360° gradi.

Ecco a te:

Buona lettura 😉

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