Una scoperta archeologica che rende l’area di Ostia Antica più grande addirittura di quella di Pompei. Questo è il risultato di studi che sono stati presentati a Palazzo Marino, durante una conferenza stampa, alla presenza della Soprintendente ai Beni archeologici di Roma Mariarosaria Barbera.
In base al lavoro svolto, sono stati individuati quattro grandi edifici tra il Tevere e le mura, a testimoniare la presenza di aree di stoccaggio nella parte settentrionale di Ostia. Ciò evidenzia anche le dimensioni degli scambi commerciali sulle sponde del fiume capitolino nei primi due secoli del millennio.
Dai risultati dell’indagine geomagnetometrica, si evince che si tratterebbe di un’area di 70 mila metri quadrati dedicati al deposito merci. Proprio tale dato renderebbe Ostia una delle più importanti città romane del Mediterraneo. I geofisici hanno potuto verificare le anomalie del territorio tramite un’apposita scansione, così da valutare la presenza di strade, mura sepolte e costruzioni nell’area attorno al Tevere.
Gli studi sono stati condotti dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e da due università inglesi, la Southampton British School at Rome e la University of Cambridge. Si tratta quindi di un risultato che congiunge studiosi nazionali ed internazionali.
Dunque il fiume Tevere non chiudeva la città a nord ma la divideva semplicemente in due parti, ora la scoperta della presenza di importanti resti di grandi dimensioni rende Ostia Antica un’attrazione di interesse storico e archeologico di notevole importanza, proprio alla stessa stregua della città di Pompei.