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Leggenda sul lancio del riso e i Romani

Ci sono, in realtà, due versioni sull’origine di questa tradizione. Secondo la prima, il lancio del riso era da ricondurre ad un’usanza romana: lanciare il riso sugli sposi, all’uscita dalla Chiesa, come gesto di buon auspicio per la fertilità della coppia. Il riso, tra l’altro, più facile da trovare rispetto al grano e più scenografico, veniva affiancato anche da piccole pietre – poi diventate confetti e monete – per scacciare evntuali demoni.

La seconda versione, invece, deriva da una leggenda cinese secondo la quale il Genio Buono, provando compassione per i poveri contadini colpiti dall’ennesima carestia, disperse i propri denti nell’acqua di un fiume, e disse ai contadini di irrigare i campi utilizzando quell’acqua. Si racconta che l’acqua trasformò i denti del genio in semini che germogliarono in migliaia di piante di riso per sfamare la popolazione intera generando l’usanza di lanciare riso agli sposi, sempre come augurio di abbondanza e fertilità.

Oggi le tradizioni si sono contaminate con le nuove tendenze: riso colorato, petali di fiori, coriandoli, bolle di sapone, confettini in coni, borsette, sacchettini, palloncini, colombe e – addirittura – farfalle. Ma non solo: semi per uccelli, semi di fiori, semini di lavanda oppure riso ma idrosolubile. E ancora: stelle filanti, pom poms oppure piccoli aeroplani di carta!

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