- Un piatto a base di pesce da leccarsi i baffi: le ciriole, in dialetto romanesco, o piccole anguille d’acqua dolce.
Carne delicata e prelibata, pregiata, di facile digestione, pelle fina che non deve essere tolta, ma anche piatto economico.
Proprio ai tempi dei nostri nonni, le ciriole venivano pescate nel Tevere e si cucinavano in occasione della vigilia di Natale: fritte, alla griglia, pizzaiola, pescatora, cacciatora, in agrodolce oppure con pisellini freschi.
In primis occorre togliere testa e interiora, vanno tagliate in parti di circa dieci centimetri l’una, lavate e asciugate con un panno.
La ricetta
- 1 kg di ciriole
- 500 gr di pisellini dolci romani
- 300 gr di passata di pomodoro
- vino bianco
- 4 cipolline novelle
- 1 spicchio d’aglio
- Farina
- Prezzemolo
- Olio
- Sale q.b..
In una casseruola con olio, fate rosolare aglio e cipolla, unite i pezzi di ciriole leggermente infarinate, salate e lasciate sfumando con il vino finchè evapora.
Aggiungete i pisellini sgranati, la passata di pomodoro e continuate la cottura a fuoco basso.
Una volta cotti i piselli, impiattate e cospargete di prezzemolo.