Er selciarolo va contro corente …ah no, quello cantato da Paolo Bonolis e Luca Laurenti era il barcarolo!
Ma se deve andare, che vada… per sampietrini: ovvero blocchetto di leuctite utilizzato per la realizzazione del lastricato stradale di uso comune nel centro storico di Roma e in Piazza San Pietro. La leuctite è una roccia eruttiva, tipica della nostra regione, viene tagliata in quadrucci di diverse dimensioni: i sampietrini più grandi misurano 12 x 12 x 18 cm; i più comuni 12 x 12 x 6 cm e i più piccoli 6 x 6 cm (sono molto rari ma si trovano, ad esempio, a Piazza Navona).
Vada anche per il lato estetico, restano pur sempre l’incubo dei tacchi delle signore in primis, dei motociclisti nonché croce e delizia dei pedoni con bagagli al seguito. Il sampietrino ha una storia antica, che risale precisamente all’epoca di Sisto V quando grandi alternative non c’erano.
Quadrucci, saNpietrini o saMpietrini, la loro denominazione ci riporta al 1725 quando Monsignor Sergardi, economo e prefetto della Fabbrica di San Pietro, decise per primo di lastricare Piazza San Pietro dopo che la carrozza del Papa aveva rischiato di ribaltarsi a causa della pessima pavimentazione: una soluzione capace di adattarsi al fondo stradale, resistente e in grado di far respirare il terreno perchè priva di cemento. Ma ben presto arrivano anche i difetti: scivolosità se bagnati, irregolarità della superficie, rumorosità.
Non mancano, tra l’altro, dei veri e propri furti di sanpietrini: la polizia di frontiera dello scalo aereo di Fiumicino, infatti, nel mese di giugno del 2012 ha denunciato l’ultima frontiera in fatto di furti da parte di turisti stranieri che hanno ben pensato di riempire la valigia di sampietrini, dei souvenir assolutamente originali