“Sopra la porta Pia, sur frontone in arto che sta dde faccia a la via Venti Settembre, si cce fate caso, c’è uno scherzo de pietra fatto dall’architetto che ha fabbricato quela porta.
Siccome dice ch’er papa che l’ha fatta fa’ ne vieniva dé discendenza de la famija d’un barbiere, l’architetto pe ffallo sapé a tttutto er monno, cià fatto scurpì quella gran cunculina, co’ ddrento in mezzo un ppezzo de sapone e ‘ntorno a la cunculina er si sciuttamano co la su’ bbrava frangia de qua e dde llà. Scherzo che dar medemo architetto è stato messo puro de qua e dde llà de la porta medema.”
Ripercorrendo i versi di Luigi Zanazzo, poeta dialettale romanesco (1860-1911), oggi vogliamo parlarvi dei tre bassorilievi che si possono notare sull’arco di Porta Pia, venendo da via XX Settembre. E se vi sembrano normali ornamenti architettonici, in realtà basta rileggere i versi citati per scoprire che raffigurano un bacile da barba circondato da un asciugamano con delle frange e un pezzo di sapone all’interno. Fu proprio Papa Pio IV, infatti, che fece costruire la porta in questione nel 1546, su disegno di Michelangelo al quale venne voglia di fare uno scherzo di cattivo gusto al Pontefice.
Pur discendendo dalla Casa dei Medici infatti, sembra che Papa Pio IV avesse fra i suoi antenati un barbiere: fatto che, appunto, ispirò la forma degli ornamenti. Uno scherzo del barocco insomma, in epoca romana, che è la prova di dove possa arrivare il parente di un….barbiere.