La storia millenaria romana rivela modus vivendi curiosi che la rendono ancora più suggestiva ed interessante da conoscere.
Ad esempio, il conteggio delle ore di una giornata prevedeva la suddivisione del tempo in dodici parti e non ventiquattro, come facciamo ora.
Lo scopo era quello di considerare le parti di sole e distinguerle da quelle di buio, in tal modo la durata delle diverse sezioni di tempo non era la stessa durante l’arco dell’anno.
Passando invece ai matrimoni, l’usanza di prendere in braccio la sposa deriva dagli antichi romani, così pure quella di lanciare manciate di riso bene auguranti ai novelli coniugi.
Inoltre le spose si vestivano in abito bianco ma con velo rosso.
Per brindare, i romani bevevano tanti bicchieri di vino quante erano le lettere che componevano il nome della persona scelta. Un gesto di buon auspicio prevedeva di formare un tre con le dita della mano.
I bambini erano parte dell’età delle noci, con esse infatti si giocava durante l’infanzia, al posto delle biglie. Per curare le malattie, l’elemento naturale più utilizzato era il cavolo.
Il numero 17 si pensava portasse sfortuna, questo deriva dall’anagramma del numero romano che lo rappresenta ovvero XVII che va a comporre la parola Vixi, la quale significa “vissi”.
Tante altre sono le curiosità della vita civile e sociale dell’antica Roma, la si scova nei libri, analizzando i resti archeologici, studiando questa grande civiltà su cui si fonda gran parte della vita di oggi.
Ad esempio lo conosci il significato di SPQR?