Se a Roma dici: “Ho rivisto un film di Franco Lechner ”; 99 su 100 ti risponderanno: “ Franco chi scusa?! “. “Bombolo!”. “… ah venticello, e dillo subito!?!”.
Proprio cosi Venticello, personaggio interpretato dal Bombolo nazionale nella memorabile serie poliziesca romana dell’ispettore Nico Giraldi, alias Tomàs Miliàn (altro mito degli anni 70/80).
Attore di strada, come amava definirsi, nato e formato nei vicoli del centro di Roma, ha interpretato ruoli in molti film comici.
Con la sua memorabile comicità travolgente si prestava alla perfezione come spalla di altri attori, oltre al già citato “er Monnezza”, Enzo Carnevale, Pippo Franco passando anche per Alvaro Vitali e Nino D’Angelo.
Un vero mito, insomma, un autentico stacanovista del B-Movie e della commedia sexy-comica-farsesca degli anni 70/80 italiana.
Bombolo faceva della comicità fisica la sua forza grazie al suo aspetto disumanamente goffo e alle sue celebri espressioni facciali; il suo pianto onomatopeico – il famoso “Tzè – Tzè” – è rimasto negli annali del cinema che lo rendono, ancora oggi, uno dei personaggi più imitati del passato in un esilarante dialetto romanesco.
Evidentemente quella vita da piattarolo, venditore ambulante di piatti e ombrelli a Roma, era un po’ troppo stretta per quel faccione da schiaffi passato poi alla storia. Fù notato tra i primi dal regista cinematografico Bruno Corbucci, contemporaneamente iniziò la collaborazione con i registi Castellacci e Pingitore, padri della compagnia cabarettistica del Bagaglino.
Siamo intorno al ‘75, quei tempi erano ancora duri, come diceva Lui “si faceva la Fame” e questo ragazzone sulla quarantina era costretto ancora a dividersi tra la strada di mattina e i teatri di Roma.
Furono le sue prime comparse nei film ad accrescere la sua popolarità; probabilmente non è diventato ricco, come dicono i suoi amici, ma le sue comparse più o meno rilevanti gli hanno dato notorietà anche sul grande schermo.
Lanciato definitivamente con Squadra antifurto (1976), apparirà in ben quaranta film e anche in televisione. Proprio per quest’ultima, infatti, ricordiamo la sua partecipazione in Rai agli spettacoli “Quantunque io” (1977) di Enrico Montesano e “C’era una volta Roma” (1979) sempre di Castellacci e Pingitore; appare anche nella televisione commerciale in “Sponsor City” (1984).
Una trasmissione è stata dedicata interamente a lui dall’amico Pier Francesco Pingitore: il programma televisivo “Bombolo: un comico preso dall’osteria”.
Un personaggio, insomma, che sebbene ci abbia abbandonato nel 1987, rimarrà sempre vivo nella memoria dei ragazzi degli anni 70/80 e non solo.
E… nel caso in cui aveste dei dubbi, provate a chiedere al mitico Bombolo di ripetervi le indicazioni per Frascati!